Maria Lai

La nostra lettera dalla Sardegna vi giunge con le immagini e le parole dell‘artista Maria Lai: “Sono felice di farvi tenere per mano il sole e farvi gustare il desiderio di cielo, in un momento di incertezza globale ma che il sole e il cielo possono farci prima capire e poi superare. Per vivere più sereni”.

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I fili magici di Maria Lai

La nostra lettera dalla Sardegna vi giunge con le immagini e le parole della più grande artista sarda vivente, Maria Lai, ultranovantenne. Maria Lai vi dice:  “Sono felice di farvi tenere per mano il sole e  farvi gustare il desiderio di cielo, in un momento di incertezza globale ma che il sole e il cielo possono farci prima capire e poi superare. Per vivere più sereni”.

Il messaggio di Maria Lai è un messaggio d'arte, d'amore, di rispetto reciproco. È stata lei, negli anni '80, a legare con nastri colorati, celesti e bianchi, rossi e verdi,  le montagne del suo paese (Ulassai) alle case. Per “tenere unite la natura e l'uomo, per tenere unite la sacralità delle montagne e quella delle famiglie”. Ed è Maria Lai a trasmettere i suoi messaggi di speranza con le opere esposte alla “Stazione dell'arte”, tra Jerzu e Ulassai dove vi consigliamo di andare per poter gustare un autentico messaggio dell'arte contemporanea, quelli che Maria Lai comunica in questi giorni a Miami, a Milano, quelli che ha comunicato con la sua presenza nelle principali rassegne internazionali. E ad Ulassai potete ammirare opere, come il Lavatoio restaurato in cima al paese, sotto i monti.

Nelle opere di Maria Lai trovate sempre i fili. Perché - ha scritto il critico Mario Ciusa Romagna - “il filo è il processo eterno dell'uomo, è anche vento e sereno, acqua e pietra e anche e soprattutto pianto, stupore e attesa. È il tempo. E come tale l'uomo, io e voi. Tutti. Siamo tempo. L'arte sempre ha cercato di interpretare, di conoscere il principio e il fine delle cose in questo vasto mare dell'essere”. Un mare che vuol dire Isola, Sardegna, con la sua bellezza unica al mondo, con i paesi caratteristici dell'interno sotto il Gennargentu e il Limbara.

(Autore Giacomo Mameli)