Storia
La Sardegna non è solo mare, spiaggia e scogliera. È anche terra di piccoli villaggi e di storia. Potete visitare vestigia nuragiche, chiese bizantine, resti di insediamenti romani.
Dettagli
La Sardegna è mare. Mare limpido. Spiagge lunghe e bianche. Scogliere d'incanto. È anche terra di piccoli villaggi. A Barumini, Orroli, Torralba, potete visitare importanti vestigia nuragiche. A Dorgali e Serri i villaggi di Serra Orrios e Santa Vittoria. A Tharros, camminate nella penisola del Sinis, davanti alla chiesa bizantina di San Giovanni, alle dune, le torri costiere sentinelle sul mare.
Un'Isola definita “Un Continente”. In uno scrigno al centro del Mediterraneo trovate tutto ciò che è sparso nel mondo. Laghi e foreste, monti e vallate, chiese romaniche di altissimo pregio. E una natura intatta, selvaggia.
Due colonne sono rimaste a dominare il golfo di Oristano, a Tharros, dove tra il IX e VIII secolo erano sbarcati i Fenici. Un porto al centro della costa occidentale della Sardegna, dove cominciarono a sorgere altre città: fra tutte Kalari (il capoluogo dell'Isola), e poi Nora, Sulki. Una Sardegna crocevia internazionale di traffici di uomini e di merci nel Mediterraneo. La civiltà nuragica era stata una potenza, lasciando dovunque torri e villaggi, pozzi sacri e menhirs. La Storia ha fatto il suo corso. Dopo i Fenici i Cartaginesi. Nacque il santuario di Antas, nella parte sud dell'Isola. Testimoni i resti di un tempio carico di suggestioni. Poi fu la volta dei Romani che sfruttarono le miniere dove lavoravano i deportati, condannati “ad metalla“. Nel 235 fu esiliato anche il papa Ponziano. Giunsero i bizantini, gli arabi, furono costituiti i “giudicati” di Torres, Arborea, Gallura, Cagliari. Cagliari è città di torri bianche come quella dell'Elefante. E fu la volta dei pisani, degli aragonesi, degli spagnoli. Nasce il Regno di Sardegna.
Questa premessa per dirvi che la Sardegna è una regione carica di storia, tradizioni, suggestioni. È un libro aperto sulla Storia fra l'Asia, l'Africa e l'Europa. C'è perfino chi la ritiene la mitica Atlantide, oggi contesa con l'isola greca di Santorini. Ma resta il fascino di un territorio che lungo le coste e nelle sue zone interne vi racconta i millenni che furono, i grandi movimenti di popoli che hanno lasciato tracce tangibili della loro cultura presente oggi nelle feste, nelle sagre, nelle manifestazioni del Carnevale, nei riti della Settimana Santa, nella lingua.
Un'Isola definita “Un Continente”. In uno scrigno al centro del Mediterraneo trovate tutto ciò che è sparso nel mondo. Laghi e foreste, monti e vallate, chiese romaniche di altissimo pregio. E una natura intatta, selvaggia.
Due colonne sono rimaste a dominare il golfo di Oristano, a Tharros, dove tra il IX e VIII secolo erano sbarcati i Fenici. Un porto al centro della costa occidentale della Sardegna, dove cominciarono a sorgere altre città: fra tutte Kalari (il capoluogo dell'Isola), e poi Nora, Sulki. Una Sardegna crocevia internazionale di traffici di uomini e di merci nel Mediterraneo. La civiltà nuragica era stata una potenza, lasciando dovunque torri e villaggi, pozzi sacri e menhirs. La Storia ha fatto il suo corso. Dopo i Fenici i Cartaginesi. Nacque il santuario di Antas, nella parte sud dell'Isola. Testimoni i resti di un tempio carico di suggestioni. Poi fu la volta dei Romani che sfruttarono le miniere dove lavoravano i deportati, condannati “ad metalla“. Nel 235 fu esiliato anche il papa Ponziano. Giunsero i bizantini, gli arabi, furono costituiti i “giudicati” di Torres, Arborea, Gallura, Cagliari. Cagliari è città di torri bianche come quella dell'Elefante. E fu la volta dei pisani, degli aragonesi, degli spagnoli. Nasce il Regno di Sardegna.
Questa premessa per dirvi che la Sardegna è una regione carica di storia, tradizioni, suggestioni. È un libro aperto sulla Storia fra l'Asia, l'Africa e l'Europa. C'è perfino chi la ritiene la mitica Atlantide, oggi contesa con l'isola greca di Santorini. Ma resta il fascino di un territorio che lungo le coste e nelle sue zone interne vi racconta i millenni che furono, i grandi movimenti di popoli che hanno lasciato tracce tangibili della loro cultura presente oggi nelle feste, nelle sagre, nelle manifestazioni del Carnevale, nei riti della Settimana Santa, nella lingua.